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1994

Biasca
 
BSI



Altopiano, olio, 50x70, 1986

Mario Barzaghini

RIFLESSIONE E IMMAGINI

A Biasca, nella sede della Banca della Svizzera italiana, ha trovato ospitalità un pittore che si fa guardare con simpatia come autore di tempere, pastelli e oli che non hanno certo preso la sua mano.

Roberto Milan dipinge con marcato disprezzo per la pittura gestuale e la scrittura automatica, sostituendo la violenza e l’incidenza del segno con la riflessione idealistica sull’immagine. Pittura lenta, dunque, evidenziante strutture cariche di senso architettonico e di "racconto", anche se prive di personaggi.

Le stesure paesaggistiche dell’espositore sono infatti disabitate: soltanto qualche fiore, foglia e conchiglia interviene qua e là sul palcoscenico "metafisico", introducendo variazioni altrettanto nitide e refrattarie agli effetti casuali. Il riflessivo e autocritico Milan, nell’isolarle, opta per l’immobilità di forme composte di minuscole scaglie di colore, evocando la grana finissima dei visionari.

Chi è l’autore della cinquantina di quadri in mostra nel borgo biaschese? Nato nel 1937 a Tortona, vive da lunghi anni a Chiasso, dove ha finito col diventare un "peintre travailleur": non ha, infatti, lasciato per l’arte l’impiego con cui si guadagna da vivere. Si è fatto da solo rubando le ore al sonno e al tempo libero, e sa perciò quanto bisogna faticare per non incorrere a ogni passo nel facile e nel mediocre. Lo attesta con una pittura che scansa l’anedottino di genere, affidandosi a una sintassi figurativa dominata con rigore. Le montagne, le pianure, le regioni e le stagioni e gli altri soggetti naturali che gli sono cari sono costruiti in uno spazio senza tempo, senza accadimenti, dove la grafia dei contorni blocca l’immagine in una luce ferma, forse mediata da un rapporto con certi brandelli di vegetazione di Max Ernst.

Si potrebbe forse parlare di discorso della solitudine. Essendo molto meditato e scandito, non ha sicuramente la naturalezza e la grazia di una foglia che cade. Possiede però la trasparenza fantastica che voleva avere.

Corriere del Ticino, 20.1.95. Recensione per la mostra nei locali della BSI di Biasca.

   



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